Il massaggio sviluppa l' attivita cerebrale dei bambini neonati

Ogni essere umano ha bisogno di contatti fisici che comunicano amore, promuovono lo sviluppo cerebrale, stimolano la maturazione del sistema visivo, in particolare nei più piccoli: i bambini neonati. E' un fatto ormai assodato e la conferma viene ancora una volta da un recentissimo studio italiano pubblicato sul Journal of Neuroscience da Nicoletta Berardi, Alessandro Sale, Andrea Guzzetta, Sara Baldini, Paolo Ghirri, Ada Bancale, Laura Baroncelli, Francesca Ciucci, Elena Putignano, Alessandro Viegi, Antonio Boldrini, Giovanni Cioni e Lamberto Maffei. Gli studiosi hanno condotto il lavoro a stretto contatto con la Scuola normale superiore di Pisa, l'Istituto di neuroscienze del Cnr, l'Istituto Stella Maris, il Dipartimento di psicologia dell'Università di Firenze e la Divisione di neonatologia di Pisa effettuando le ricerche su bambini neonati e cuccioli di ratto.

«Per la prima volta - spiegano gli studiosi in una nota - è stata scientificamente provata l'importanza della ricchezza dell'ambiente, in questo caso sotto forma di stimolazione tattile, come forza motrice dello sviluppo postnatale precoce». Nonostante il massaggio sia sempre più spesso incluso nella cura dei bambini neonati, con qualche evidenza di effetti positivi sul tasso di crescita corporeo, nè negli animali nè nell'uomo era noto se potesse influenzare lo sviluppo del cervello.
Sono stati esplorati gli effetti del massaggio sullo sviluppo cerebrale, e in particolare sullo sviluppo visivo, in un gruppo di bambini pretermine sani e, in parallelo, in cuccioli di ratto appena nati. I risultati mostrano che «il massaggio influenza la maturazione dell'attività cerebrale evocata dalla visione e dell'acuità visiva, sia nei bambini neonati che nei cuccioli di ratto». Nei bambini è stata inoltre valutata l'attività elettroencefalografica: è risultata una maturazione più rapida nei piccoli massaggiati. L'equipe di ricercatori, coordinata da Maffei, ha dimostrato dunque che il massaggio agisce modulando i livelli di specifici fattori già presenti nell'organismo, in particolare dell'IGF-1 (Insulin like growth factor 1), conosciuto anche con il nome di somatomedina, un ormone di natura proteica con una struttura molecolare simile a quella dell'insulina, prodotto soprattutto a livello epatico. L'IGF-1 riveste un ruolo importantissimo nei processi di crescita del bambino, e mantiene i suoi effetti anabolici anche in età adulta.

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